La Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo



Nelle antiche carte si cita, già nel 1170, una cappella dedicata a SAN MICHELE ARCANGELO, probabilmente esistente già da tempo sulla collina poco sotto il castello. In quel XII secolo il villaggio era feudo del Capitolo dei Canonici della Cattedrale di Verona, mentre la cappella dipendeva dall’Arciprete della pieve di Lazise; più tardi, dal 1606, a seguito di insistenti richieste della popolazione, essa ebbe un sacerdote stabile divenendo curazia. Negli ultimi decenni del XVIII secolo la popolazione di Calmasino aveva raggiunto le 500 anime; l’antica cappella era di dimensioni inadeguate ed anche le condizioni dell’edificio erano ormai precarie; per questo i calmasinesi con il loro curato decisero di costruire, a loro spese e con il loro lavoro, una nuova chiesa, molto più grande e più bella della precedente. L’attuale edificio, costruito probabilmente su disegno di Agostino Rossi, fu terminato nel 1774, come ricorda l’iscrizione sulla porta d’ingresso; la facciata rimase incompiuta. La nuova chiesa, sempre dedicata a SAN MICHELE ARCANGELO, fu visitata per la prima volta dal Vescovo di Verona Giovanni Morosini nel 1778 e divenne chiesa parrocchiale nel 1828, quando la curazia divenne parrocchia.

Entrando dalla porta principale (1), il primo altare a destra (2) fu eretto fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento: vi fu posta una tela dipinta nel 1797 dal pittore veronese Agostino Ugolini (1758-1824) e restaurata nel 1996, raffigurante “l’apparizione di Gesù bambino a S.Antonio da Padova”.Proseguendo sullo stesso lato, il secondo altare (3), nella cui nicchia attualmente si trova una statua lignea della Madonna, è il più antico della chiesa, poiché fu qui trasportato dalla vecchia cappella, nella quale già esisteva nel 1711. Pregevole è la cornice in legno dorato che inquadra la nicchia. L’altare maggiore (4), con la mensola, il tabernacolo, il baldacchino per l’esposizione dell’ostensorio e le due porte laterali, fu costruito in marmo fra il 1776 ed il 1778; alcune modifiche sono state apportate nel 1971 per adeguarlo alle nuove esigenze liturgiche emerse dal Concilio Vaticano II. Procedendo verso l’uscita sul lato opposto, si incontra per primo l’altare della Madonna (5); la tela, recentemente restaurata, raffigurante la Vergine del Rosario, col Bambino in gloria (1745-1821) era stata inizialmente posta su un altare provvisorio; verso il 1830 il calmasinese don Luigi Alberghini, per vari anni rettore del Seminario di Verona, fece dono alla chiesa dell’altare marmoreo attuate.L’ultimo altare (6), costruito probabilmente fra il 1820 ed il 1830, è quello che reca il Crocifisso su uno sfondo dipinto. La volta della chiesa e la parte alta delle pareti recano alcuni affreschi di pittori dell'Ottocento: i due grandi ovali sopra la navata, raffiguranti San Michele che folgora i demoni (verso l’altare maggiore) e li incatena (verso l'ingresso) sono di autore ignoto. Sul soffitto del presbiterio il bavarese Gregorio Tiliè dipinse la Trasfigurazione di Cristo tra Mosè ed Elia e nelle vele i quattro Evangelisti. Lungo la navata, tutt’attorno, lo stesso Tiliè dipinse otto riquadri raffigurandovi scene della vita di Cristo.

Le quattordici stazioni detta Via Crucis sono opera detta prima metà dell’Ottocento. La vetrata sopra la porta principale, raffigurante il patrono San Michele Arcangelo, fu eseguita negli anni Cinquanta di questo secolo.

Varie statue in legno, che un tempo venivano portate in processione per il paese nelle rispettive festività, si conservano ancora: quella di Sant’Anna , la più antica, scolpita nella prima metà dell’Ottocento dal Veneziano Di Maggio, quella di San Luigi del veronese Silvio Righetti, detto Lugarin, quelle di Sant’Agnese e di San Rocco, realizzate all’inizio del Novecento dall’Obletter di Ortisei.

Ogni anno la statua raffigurante S. Anna con Maria bambina viene esposta in chiesa e portata in processione per le vie del paese il 26 luglio; festa della Santa, con quella del patrono San Michele Arcangelo, è rimasta la più sentita dalla popolazione.

 

(L'articolo è stato tratto dall'opuscolo - 2010 - che viene annualmente divulgato in occasione della Festa e Sagra di S.Anna)