46° Pellegrinaggio (24 - 25 - 26 luglio 2009)


Le celebrazioni sono iniziate sabato 18, con una cerimonia sulla strada del Gavia (località Roccette), per inaugurare la cappella costruita dal Gruppo di Precasaglio, a ricordo dei 18 Alpini morti il 20 luglio 1954, ai quali è stato dedicato questo 46° Pellegrinaggio.

Nelle giornate di venerdì 24 e sabato 25, trecentocinquanta alpini suddivisi in sei colonne, hanno ripercorso i sentieri e calpestato i ghiacciai che furono teatro della prima guerra mondiale, per ritrovarsi tutti domenica 26 per la cerimonia conclusiva a Vezza d'Oglio.


Gli alpini veronesi erano nove, con i Gagliardetti di Calmasino e Cavalcaselle, tutti inclusi nella colonna tre (itinerario Tonale, rif. Mandrone, rif. Caduti Adamello, p.ta Venerocolo, rif. Garibaldi, malga Caldea).

Al passo Lobbia, in uno scenario di incomparabile bellezza, i due sacerdoti saliti con la stessa colonna, hanno concelebrato la prima S. Messa. Al momento della lettura della Preghiera dell'Alpino, il vicepresidente della Sezione Vallecamonica ha voluto ricordare che fu proprio su quei ghiacciai che il Capitano Sora (allora eroico comandate di Compagnia, e futuro eroe del Pak, in soccorso della sfortunata missione del dirigibile Italia) annotò le invocazioni dei combattenti, che sarebbero poi diventate la preghiera del battaglione Edolo, che mutata nella forma, ma intatta nello spirito diventò "Preghiera dell'Alpino".


Sabato, per la S. Messa officiata da SE il Cardinale Giovanni Battista Re, sono confluite nella conca del Venerocolo, nei pressi del rifugio Garibaldi, oltre mille persone. Vigoroso il discorso nel nostro presidente Corrado Perona, che ha ricordato come questi eventi non siano un punto di arrivo, ma tappe di un percorso dove alimentare lo spirito per procedere oltre. Un lungo cammino che partendo dall'Adamello, passando dalla steppa russa ci porterà a Milano il 25 luglio per la beatificazione di Don Gnocchi.

Erano presenti anche il Gagliardetto del Gruppo di Vr S.Lucia Q.re Indipendenza ed il Vessillo Sezionale, con il Presidente Ilario Peraro, salito dal rif. Mandrone con le colonne trentine.

I convenuti per la cerimonia conclusiva nello Stadio di Vezza d'Oglio, erano oltre duemila (peccato che della Sezione di Verona sia rimasto solo il gagliardetto di Calmasino!).

Arrivederci al 47° Pellegrinaggio, che sarà organizzato dalla Sezione di Trento. (Angelo Mancini)

 
NOTA:

Il 20 luglio 1954 un autocarro militare precipita nel vuoto sulla strada del Gavia. Un sottotenente, un maresciallo, l’autista ed il suo secondo riescono a gettarsi dalla cabina prima del tragico volo. 16 alpini muoiono subito; 2 moriranno dopo poche ore; un ferito grave si salverà. Appartenevano tutti alla compagnia comando del Btg. Bolzano in forza al 6°Rgt alpini di Vipiteno. Il più giovane aveva 22 anni e il più vecchio 24.

Avevano lasciato S. Caterina Valfurva e dovevano raggiungere la zona Pontedilegno Tonale, una delle tappe del campo estivo. A 3 km dopo il passo del Gavia, in località Roccette, la strada cede e l’autocarro compie un volo di 100 metri, rimbalza e scende altri 50 metri fino in fondo all’orrido.
12 ore è durato il recupero dei feriti e delle salme che verranno ricomposte nella camera ardente allestita a Pontedilegno a fianco della chiesa parrocchiale.